Economia circolare per la valorizzazione dei sottoprodotti della filiera agrumicola siciliana
Economia circolare per la valorizzazione dei sottoprodotti della filiera agrumicola siciliana

Lo scenario
Il settore agrumicolo in Sicilia rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia regionale, con le province di Catania e Siracusa che ne costituiscono il fulcro, occupando circa il 60% della superficie agricola totale della regione. Nonostante la tradizione consolidata e l’ampia varietà di prodotti, questo settore si distingue per la produzione significativa di sottoprodotti. Definiti come prodotti secondari generati in modo continuativo durante il processo industriale, i sottoprodotti del comparto agrumicolo siciliano rappresentano circa il 10% dei rifiuti agricoli regionali. Questi sottoprodotti derivano principalmente dalla lavorazione e trasformazione delle materie prime agricole, caratterizzate da un basso impatto ambientale e da elevata biodegradabilità. I processi produttivi, assimilabili a una sorta di “bio-raffinazione”, separano le risorse in diverse componenti, ognuna con specifiche caratteristiche e applicazioni.
Tuttavia, dalle interviste condotte con le aziende agrumicole delle province di Catania e Siracusa emerge un problema: la classificazione erronea dei sottoprodotti come “rifiuti”. Questa interpretazione non solo genera un carico amministrativo ed economico superfluo, ma anche un impatto ambientale negativo, poiché materiali di valore potenziale vengono indirizzati verso metodi di smaltimento meno sostenibili, come le discariche.
Questa situazione crea distorsioni nel funzionamento del mercato agricolo, con conseguenze economiche sia per i produttori costretti a gestire lo smaltimento dei materiali ancora utilizzabili, sia per gli utilizzatori che devono ricorrere a fonti di approvvigionamento alternative e più costose. Inoltre, si rischia di perdere opportunità di impiego efficiente dei sottoprodotti, con impatti negativi sull’ambiente e sul ciclo produttivo nel suo complesso.
Da sottoprodotto a risorsa
Da sottoprodotto a risorsa
Il progetto
Il progetto
Il progetto CITRUS mira a rivoluzionare il settore agrumicolo siciliano attraverso l’introduzione di pratiche innovative per la gestione dei rifiuti e dei sottoprodotti, in linea con i principi dell’economia circolare e l’impiego di tecnologie green.
Una delle principali innovazioni è l’utilizzo di tecnologie estrattive basate sulla CO2 supercritica, una tecnologia che consente un recupero ottimale di composti bioattivi derivati dagli agrumi, con l’obiettivo di produrre agrofarmaci, alimenti fortificati e novel food da introdurre sul mercato siciliano e nazionale. Inoltre, il progetto prevede l’utilizzo dei sottoprodotti privati dei loro componenti bioattivi per la produzione di syngas tramite gassificazione e biochar (carbone) utilizzabile come ammendante agricolo.

Gli obiettivi
Gli obiettivi
Aspetti tecnico-scientifici
Aspetti tecnico-scientifici
CO2 supercritica
L’estrazione con fluidi supercritici (SFE) si è affermata come una delle tecniche preferite per il trattamento di una vasta gamma di materie prime nel settore alimentare, farmaceutico e cosmetico. Tra i vari fluidi supercritici disponibili, la CO2 è la scelta più idonea. Questo perché è atossica, inerte, non infiammabile, economica, riciclabile e innocua per l’ambiente. La tecnologia di estrazione con CO2 è considerata una delle più moderne e pulite, senza produrre residui o utilizzare solventi dannosi. Dopo l’estrazione, la pressione diminuisce e la CO2 perde la sua capacità solvente, consentendo alle sostanze solute di essere recuperate in forma concentrata e pura. Questo processo è stato approvato dalla FDA come GRAS (generalmente riconosciuto come sicuro). Gli estratti CO2 sono anche microbiologicamente stabili e non richiedono particolari condizioni di conservazione, essendo praticamente sterili. A differenza delle tecniche convenzionali, l’estrazione con CO2 è altamente selettiva e non comporta stress termico né l’uso di solventi organici. Queste caratteristiche la rendono particolarmente adatta per l’estrazione di sostanze biologiche, come principi attivi ed estratti di erbe officinali, preservando al contempo la stabilità delle sostanze sensibili alle alte temperature.
